Sofia Jernberg – voce
Kjetil Møster – sax, clarinetto, elettroniche
Mats Gustafsson – sax, elettroniche
Anders Hana – chitarra, langeleik
Børge Fjordheim – batteria
The End è uno sforzo serio di creare nuove prospettive di musica sperimentale contemporanea, dove elementi di rumore, melodie e strati di energia estrema possono interagire con i diversi background e le esperienze dei musicisti e il loro lavoro in generi come il free jazz, il noise, il rock alternativo, la musica improvvisata libera, la musica popolare scandinava, la musica contemporanea, l’opera, il grindcore, la musica etnica, il jazz e tutte le attività correlate. The End è un tentativo di utilizzare tutte le esperienze dei suoi componenti e fonderle insieme in qualcosa di nuovo e creativo. Qualcosa di più profonda bellezza poetica e dura brutalità.
La traduzione di Allt Är Intet – l’album che un paio d’anni fa ha incarnato per la seconda volta la collaborazione tra Sofia Jernberg, Kjetil Møster, Mats Gustafsson, Anders Hana e Børge Fjordheim – è “Tutto è nulla”, un titolo abbastanza azzeccato per una band già in possesso delle tendenze sonore da “terra bruciata” e del nome nichilista di The End. Tuttavia c’è una certa ambiguità in questa filosofia; l’interpretazione più cupa e disperata può essere contrastata da una meditativa più onnicomprensiva, una con l’universo. Forse sorprendentemente, entrambe le conclusioni si adattano a Allt Är Intet, il notevole secondo album completo dei The End. Chiunque abbia familiarità con il lavoro di questi musicisti che superano ogni limite conosce la loro ferocia e la capacità di spingere la musica verso estremi brutali con un’intensità mirata, come dimostra l’audace debutto del 2018 dei The End, Svarmod Och Vemod Är Värdesinnen. Ma il loro seguito, ottenuto dopo due anni di continua esplorazione insieme, raggiunge un equilibrio esaltante tra i vorticosi maelstrom del suo predecessore e una bellezza più densamente stratificata e ossessionante.
«La band – dice Mats Gustafsson, vecchia conoscenza di Area Sismica – è composta da un mix molto interessante di persone, e il mix di riff brutali e materiale melodico free jazz è per me un sogno che si realizza. Anche a me piace la musica semplice e neandertaliana, ma questa ha così tanti strati complessi».
È come se l’industrial grindcore free jazz incontrasse l’estetica sing & noise hardcore folk music. The End significa il sensazionale ritorno di Anders Hana alla chitarra, dopo anni di intensa batteria grindcore. The End significa il primo incontro serio dei due innovativi sassofonisti scandinavi Møster e Gustafsson in un’unità co-diretta. The End significa la presentazione della voce estrema di Sofia Jernberg in un contesto totalmente nuovo, circondata da elettronica estrema e attività di batteria. The End significa un gruppo totalmente nuovo del leggendario batterista dei Cloroform Børge Fjordheim. The End significa The End.
Ingresso libero
prenotazione cena: 345 6638289