ore 19.00
Area Sismica in collaborazione con ISOLE CHE PARLANO
presentano
Mostra Fotografica di NANNI ANGELI
PREPOSIZIONI SEMPLICI
È la prima esposizione di un lavoro, non quotidiano, ma che dura da quasi trent’anni. Foto nate come “pezzi singoli” per “illustrare” le musiche dei dischi solisti del musicista Paolo Angeli, mio fratello.
Ogni volta il tentativo di raccontare un disco con una foto, alternando suggestioni e didascalie, pellicola e digitale, bianco e nero e colore, con dettagli di realtà (molti) e rari campi larghi.
Oggi a uno sguardo d’insieme, nel formato rettangolare in cui sono state scattate, le singole foto si trasformano in un flusso che molto narra del mio percorso di fotografo.
Preposizioni semplici racconta così la storia di un rapporto profondo, il tempo di due percorsi paralleli in cui ogni disco rappresenta un punto d’incontro. Ma forse queste foto, tutte insieme e senza grafica, ora parlano di altre storie.
ore 20.00
GHOSTED (AUS – SVE)
Oren Ambarchi – chitarra
Johan Berthling – contrabbasso
Andreas Werliin – batteria
Ambarchi, Berthling e Werliin – protagonisti assoluti di quella scena musicale, sempre più ampia, che incrocia il jazz di ricerca, il rock psichedelico e l’elettronica più avventurosa – condividono il fascino del ritmo e della miriade di modi in cui può suddividersi all’interno del beat. Utilizzando aspetti del jazz, della world music e delle musiche sperimentali, ogni brano dell’album Ghosted (2022) si assesta su un groove profondo, scavando attraverso continui aggiustamenti minimi in una sonorità ancora più profonda ed eterna.
Si intitola Ghosted l’album collaborativo che vede assieme lo sperimentatore australiano Oren Ambarchi (chitarra) con i due “jazz rebel” svedesi Johan Berthling (contrabbasso) e Andreas Werliin (batteria), entrambi già in ensemble di spessore quali Fire!, Fire! Orchestra, Wildbirds and Peacedrums e Angles 9. Il progetto risale alla fine del 2018: Ambarchi, Berthling e Werliin, tre musicisti ugualmente esperti di jazz e approcci sperimentali, si sono incontrati allo Studio Rymden di Stoccolma per fare la musica che è diventato questo lavoro.
È tutto radicato nella ricca tonalità e nelle figure ripetute del basso di Berthling, passando dall’acustico all’elettrico. Werliin lo sostiene ma non suona mai vincolato dal ruolo di batterista, sfruttando schemi che corrispondono ai suoi collaboratori per affermarsi come strumentista solista. Ambarchi si fa strada con sottigliezza, con una figura armonica, prima di allungarsi in mormorii ed espressivi effetti chitarristici.
La sua chitarra, in modo impressionante, implica che ci sono tutti i tipi di strumenti qui – organi, tastiere, tromba – quando, invece non è così. In primo piano c’è sempre un groove potente e implacabile, ancorato al contrabbasso di Berthling e arricchito dalle imprevedibili escursioni ritmiche di Werliin.
Su questa base minimale e insistente, Ambarchi costruisce un appassionante discorso solista che integra soundscape elettronici e lunghe incursioni alla chitarra elettrica. La musica procede senza sforzo, con una naturalezza disarmante, e riesce a catturare l’attenzione dell’ascoltatore senza mai alzare la temperatura di un ibrido musicale che dal jazz e dal rock si apre a suggestioni tribali e a un minimalismo ipnotico e rilassato, estremamente affascinante.
Ingresso libero
prenotazione cena: 345 6638289